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Museo Archelogico Nazionale di Metaponto

Il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto si trova a circa 40 chilometri da Matera sulla costa jonica della Basilicata, nelle vicinanze del Lido di Metaponto, una delle numerose spiagge del litorale jonico lucano.

Metaponto è posta al centro del Golfo di Taranto in una vasta pianura che si estende tra la foce del fiume Bradano e quella del Crati, ai confini calabri. E’ la prima località della Costa Jonica della Basilicata che s’incontra proveniendo da Matera. Intorno a Metaponto si trovano pregevoli aree naturali con le tipiche e suggestive pinete che in questo tratto di costa anticipano e proteggono le spiaggie.

E’ un luogo ricco di storia dove ci sono magnifiche testimonianze della cultura Magno-Greca.
Le prime notizie storiche circa le origini di Metaponto si devono al geografo Strabone che ritiene sia stata fondata dall’eroe greco Nestore di ritorno dalla guerra di Troia. Metaponto fu distrutta e ricostruita più volte durante le varie guerre che videro le numerose colonie della fascia jonica contrapposte tra loro e alle popolazioni autoctone. Si ritiene che dal VII secolo sia stato un territorio a vocazione agricola; decadde durante le guerre annibaliche soggiogato dai romani che vi costruirono un accampamento le cui tracce si seguono fino al IV secolo dopo Cristo.

La colonia maggreca sorgeva nella piana costiera nelle vicinanze della foce del fiume Bradano, che al tempo si trovava diverse centinaia di metri più indietro rispetto all’attuale linea di costa. L’abitato il cui impianto urbanistico lo si fa risalire al VI sec. a.C., era cinto di mura e caratterizzato da strade principali perpendicolari alla costa, collegate con altre strade a formare un reticolo ordinato secondo degli assi principali. A Metaponto vi erano diversi templi, tre di questi costituivano un santuario; uno era dedicato ad Apollo licio, uno ad Hera mentre del terzo non se ne conosce la dedicazione. A poca distanza vi è un’altra area sacra con resti di altri templi e di altari. Lì vicino c’è anche l’Agorà dedicata a Zeus, sede degli edifici pubblici destinati a riunioni e incontri e il grande teatro con cavea semicircolare.
  • Museo Archelogico di Metaponto
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Il Museo di Metaponto mostra una ricostruzione del quadro archeologico del territorio a partire dalla preistoria sino ad arrivare al periodo cosiddetto tardo antico che ha preceduto il medio evo. Le varie sezioni espositive in cui si articola il museo partono col mostrare le prime fasi di popolamento da parte degli Enotri-Choni avvenuta durante la media età del Bronzo e quella del ferro, alla quale è seguito l’arrivo dei coloni greci durante il VII secolo a.C provenienti da una regione del Peloponneso denominata Acaya.

Metaponto a partire da questo secolo fu sede di una delle più importanti colonie greche dell’Italia meridionale e il museo ne mostra la formazione, le modalità di occupazione del territorio e lo sviluppo della città oltre che le trasformazioni conseguenti dei centri italici dell’entroterra fino al periodo relativo alla conquista romana che segnò il graduale abbandono di Metaponto
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Il percorso espositivo

Il percorso espositivo del Museo è pensato per fornire un quadro archeologico completo dell’area metapontina, dalle prime fasi preistoriche fino al cosiddetto tardo antico. Attraverso l’esposizione dei reperti si è posto l’accento sulle fasi più importanti del popolamento dell’area per cercare d cogliere le linee generali dello sviluppo storico di un territorio che successivamente è stato caratterizzato dalla presenza greca che ha rappresentato sicuramente uno dei tratti salienti della storia di quest’area.

Le collezioni permettono di apprezzare e distinguere le diversità e le peculiarità dei vari gruppi etnici che nell’antichità hanno frequentato la pianura metapontina. Le sezioni principali illustrano il primo popolamento ad opera degli Enotri-Choni durante la media età del bronzo e quella del ferro; l’arrivo dei greci a partire dal VII secolo a.C. a cui si deve la nascita della colonia con le relative modalità di occupazione del territorio e le trasformazioni che inevitabilmente subirono anche le popolazioni autoctone dei centri italici dell’entroterra, fino alla conquista romana che segnò la fine di Metaponto.

L’area archeologica di Metaponto

Oggi l’area archeologica, il Museo, Il Parco Archeologico e il tempio extra urbano dedicato a Hera, offrono al visitatore la possibilità di conoscere la cultura Magno Greca che per diversi secoli ha prosperato nella chora di Metaponto.

Nell’area archeologica è possibile visitare le vestigia della città, di alcuni templi extra urbani e di quello che è rimasto dopo le numerose spolizaione che il sito ha subito nel corso dei secoli. Particolarmente importanti e vistosi erano i templi fuori le mura della città che ne delimitavano i confini, quello che si è conservato meglio è detto delle Tavole Palatine, un tempio eretto in stile dorico verso la metà del VI secolo a.C.. con una maestosa pianta da 8 colonne sul fronte e 17 sui lati lunghi. Lì vicino vi è anche il tempio dedicato ad Apollo Likaios, di dimensioni leggermente più ridotte, sempre in stile dorico. Del quarto tempio resta solo la trincea di fondazione e numerosi pezzi erratici che hanno permesso comunque di datarlo al 470 a.C., di individuarne lo stile ionico e la dedicazione ad Artemide. Al centro dell’area sacra un altro piccolo tempio è intitolato a Dioniso.

Nell’agorà si distinguono il manteion intitolato ad Apollo e l’imponente struttura emiciclica del teatro con gradinate in pietra che, nel corso della seconda metà del del IV secolo a.C., sostituisce la struttura circolare arcaica denominata ekklesiasterion, destinata ad ospitare le assemblee cittadine.

Oltre alle aree e strutture sacre, nell’area archeologica è possibile visitare le zone di lavorazione dell’importantissima produzione di ceramiche dellla prima scuola lucana la cui attività si sviluppa tra il 450-440 e 380-370 circa a.C. dal Pittore di Pisticci presso il laboratorio dei Pittori di Dolone e di Creusa. La produzione figurata metapontina si diffuse soprattutto nella Chora e nel vicino entroterra indigeno. Il primo ceramografo italiota a dipingere vasi a figure rosse su fondo nero fu il così detto Pittore di Pisticci che per primo introdusse, nel IV secolo a.C., lo stile a figure rosse.

Informazioni

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Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
via D. Adamesteanu, 21
Metaponto (MT)

Orari
Martedì - Domenica 9:00 - 20.00
Lunedì 14:00 - 20:00

Tel. +39 0835 745327 - Email

Informazioni

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Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
via D. Adamesteanu, 21
Metaponto (MT)

Orari
Martedì - Domenica 9:00 - 20.00
Lunedì 14:00 - 20:00

Tel. +39 0835 745327 - Email
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